Alla fine qualcosa ci inventeremo by Gianluca Nicoletti

Alla fine qualcosa ci inventeremo by Gianluca Nicoletti

autore:Gianluca Nicoletti [Nicoletti, Gianluca]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, General
ISBN: 9788852054129
Google: qXJdBAAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2014-09-08T22:00:00+00:00


XIV

Così forte e così fragile

Ho iscritto Tommy al liceo artistico, è la strada che abbiamo ritenuto più adatta per lui. A Tommy piace disegnare, riempie velocissimo pagine e pagine di gnomi guerrieri tutti uguali. È ipnotico vederlo all’opera: pare mosso da un furioso horror vacui nel mettere in fila i suoi pupazzi sempre identici nel tempo. Non so cosa raffigurino i suoi ometti, sembra abbiano orecchie da coniglio e piedi a papera; chissà se i suoi plotoni di sgorbumani saltellanti sono un barlume degli orizzonti che riesce a sbirciare oltre i nostri sguardi condizionati dal senno.

A lui piace andare in quella scuola e la mattina è una gioia accompagnarlo al pulmino che l’aspetta davanti casa: è giallo e nuovo, e Tommy come tutti gli autistici ha una sensibilità estetica spiccatissima. Genitori in situazioni simili alla mia mi confermano che anche ai loro figli autistici piacciono le cose belle, vogliono essere vestiti con abiti di linea attuale, bei colori, che stiano loro bene addosso. Agli autistici poi piacciono le belle auto, i posti piacevoli. E non sembri che stia elencando ovvietà; voglio ricordare che non perché abbiano un quoziente intellettivo più basso della media è possibile relegarli in edifici segnati dallo squallore, dalla tristezza, dall’incuria.

Infatti, mi sono ben indebitato per ristrutturare e arredare il mio studiolo secondo quelle che intuivo fossero le predilezioni di mio figlio. Il mio rifugio di lavoro, a pochi metri da dove abito con la famiglia, è per Tommy la meta più ambita a fine giornata. Alla domanda dove voglia andare, la sua risposta prevalente sarà quasi certamente: «Casa papà». Non so perché, ma da me si tranquillizza, sembra più adulto, come se passando il portoncino d’entrata si spogliasse della sua condizione di «assistito perenne» e potesse vivere una seconda esistenza di persona autosufficiente.

Quando Tommy sta da me, mi guarda sdraiato dal suo angolo di cuscinoni colorati con l’iPad in mano, mentre io sto battendo sulla tastiera; ogni tanto si alza e va in bagno, anche per non far nulla: gli piace semplicemente poterci andare, perché è un bel bagno tutto nero, con una lucina a led che cambia continuamente colore, sembra una via di mezzo tra un bordello e una camera oscura, a me piace che abbia un’aria un po’ ammiccante, tutta la casa del resto ce l’ha e proprio per questo ci stiamo entrambi molto bene.

Mi diverte pensare che passo la maggior parte del mio tempo con il mio figlio capoccione in una specie di boudoir che a molti sembra uno scannatoio, ma a noi sta bene così, ci piace che s’immagini che siamo due scavezzacolli amici di scorribande. Anche se siamo un padre sessantenne e un ragazzone di sedici anni. Ogni tanto passano a trovarci delle amiche, fino a un paio di anni fa mi organizzavo delle belle tavolate, serate allegre tra Margarita e schiamazzi con persone che avevano voglia di fughe domestiche, di chiacchiere spudorate, di cazzeggio liberatorio. Oggi è molto più difficile, Tommy cambia completamente le mie abitudini di giorno in giorno.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.